Il Monte Forato è una delle mete più iconiche e fotogeniche delle Alpi Apuane. Situato nel cuore del Parco Naturale, tra la Garfagnana e l’Alta Versilia, questo monte è noto per la sua incredibile formazione geologica: un gigantesco arco naturale in marmo, alto 26 metri e largo 32, frutto di secoli di erosione da parte di vento e acqua, che collega due vette (Nord e Sud) e crea uno spettacolo unico nel suo genere.
Il nome “Monte Forato” non lascia spazio a dubbi, ed è proprio da questo arco che si ammira uno dei panorami più sorprendenti della Toscana: dalla Media Valle del Serchio, fino alla costa versiliese e, nelle giornate più limpide, addirittura fino alla Corsica.
Si tratta di un percorso di trekking versatile: a seconda delle proprie capacità e livello di preparazione, è possibile scegliere di raggiungere il famoso arco da 2 percorsi diversi.
Punto di partenza e arrivo: Fornovolasco (LU)
Durata: 4 ore circa
Lunghezza: 8 km
Difficoltà: E (Escursionisti)
Periodo consigliato: da maggio a ottobre
L’itinerario inizia dal borgo di Fornovolasco dov’è possibile lasciare l’auto e iniziare questo percorso di trekking in Toscana.
Da Fornovalasco parte il sentiero CAI n. 6 in direzione della Grotta del Vento e, dopo aver attraversato il torrente su un caratteristico ponte in pietra, si arriva in breve tempo al primo punto di interesse: la suggestiva "Tana che Urla", una cavità naturale percorsa da un fiume sotterraneo. I suoni che emergono dall'ingresso, prodotti appunto dallo scorrere dell’acqua, hanno alimentato storie e leggende per secoli: una di questa era che l’ingresso della grotta fosse la porta dell’inferno e che i rumori che si udivano fossero i lamenti delle anime dannate. E non è l’ultima leggenda che caratterizza il percorso di trekking sul Monte Forato!
Più avanti si incontrano i ruderi della "Chiesaccia", antico ospitale per i pellegrini. La salita prosegue fino alla Foce di Petrosciana, da cui si prende il sentiero CAI 110, più esposto ma panoramico, che attraversa il crinale fino a raggiungere il celebre arco del Monte Forato, a quota 1.223 metri.
Per chi cerca un’alternativa più semplice, il sentiero CAI 131 evita i passaggi esposti, congiungendosi poi con il CAI 12 per un’ultima salita più dolce fino al passo dell’arco.
Una volta arrivati all’arco del Monte Forato potrai anche provare l’esperienza di dondolare sul vuoto sulla famosissima altalena, ovviamente in tutta sicurezza.
Per il ritorno si prosegue lungo il sentiero CAI 12 in discesa fino a Casa del Monte, per poi ricollegarsi al CAI 6 e completare l’anello rientrando a Fornovolasco.
Come abbiamo già visto, il Monte Forato deve il suo nome all’arco naturale che unisce le sue due cime, una spettacolare apertura scavata nel marmo dall’azione combinata di acqua e vento. La sua forma insolita ha stimolato l’immaginazione popolare, dando origine a numerose leggende.
Una delle più note ha come protagonista San Pellegrino: secondo la tradizione, il santo, sorpreso in preghiera da spiriti maligni, alzò la sua croce per scacciarli. Questi, fuggendo verso il mare, colpirono la montagna con tanta forza da aprirvi un grande foro.
Un altro racconto allunga molto il viaggio di Maria e Giuseppe fino a Betlemme, passando per la Versilia. Si narra che fu la Madonna, in fuga con la Sacra Famiglia, a forare la roccia con un pugno per trovare rifugio nella valle.
Al di là del mito, è chiaro che questa montagna ha sempre suscitato meraviglia e rispetto, diventando un punto di riferimento per chi abita la zona… e per chi la attraversa a passo lento.
Nonostante sia definito “Monte Forato sentiero facile” in alcuni tratti, questo itinerario richiede passo sicuro e abbigliamento adeguato, specialmente se si percorre il crinale più esposto in cui è presente una breve ferrata.
Come sempre ti consigliamo un abbigliamento comodo, meglio se in materiale naturale e meglio ancora se lavorato con consapevolezza, riducendo al minimo il suo impatto ambientale. Ad esempio puoi dare un occhio alle calze da trekking estivo che trovi nello shop Elbec: avvolgono piede e gamba fino al polpaccio, sono traspiranti, ultra resistenti e disponibili in 2 linee TECH e NATURE.
Esistono diversi modi di vivere e rispettare la montagna e passano anche dalle scelte che facciamo per proteggerci dentro e fuori dal trekking, che sia sul Monte Forato o sulle Dolomiti, fino alle selvagge coste della Sardegna.
Ogni nostro capo nasce con l’idea di rispettare la natura e chi la vive: filiera corta, materiali sostenibili e produzione consapevole. Perché ogni escursione dovrebbe essere anche un’occasione per fare una scelta responsabile!
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