L’Algoritmo è un procedimento che risolve un problema attraverso un numero determinato e finito di passi elementari
(cit.Wikipedia)
Il design algoritmico trova applicazione in moltissime attività legate alla creazione formale quali potrebbero essere sicuramente il design ma anche la grafica, l’architettura e l’ingegneria solo per citarne alcune. L’architetto, il designer, il progettista per prima cosa devono impostare gli obiettivi da raggiungere ed i vincoli da rispettare grazie a software specifici.
A questo punto, il software analizza il tutto e attraverso degli algoritmi genera un numero infinito di soluzioni. Ovviamente il rpogettista a questo punto valuta le risposte del software e se non le ritiene idonee corregge obiettivi e vincoli fino ad avere una serie di risposte convincenti.
In sostanza, esiste una forte sinergia fra progettista e intelligenza artificiale: insieme, attraverso una serie di passaggi fondamentali che puntano a definire in maniera sempre più specifica quello che dovrà essere il prodotto finale, istinto umano e algoritmi riescono così generare un numero potenzialmente infinito di soluzioni possibili e convincenti.
A questo punto il progettista può scegliere la soluzione più idonea ma soprattutto, come spesso accade, può esplorare soluzioni inattese ed inconsuete che potrebbero rilevarsi vincenti.
Questo è l'aspetto che ci ha subito convinto della pertinenza di questa modalità operativa. Peronalizzare dei prodotti attraverso una paletta di soluzioni proposte in modo apparentemente casuale e caotico ma che potessero consigliare "sentieri che escono dal sentiero tracciato
Si tratta di sinonimi come anche quello di “design generativo”, che indicano tutti la stessa cosa: un tipo di modellizzazione tridimensionale che si differenzia dalla modellizzazione solida classica perché si basa sulla messa in relazione di vari parametri diversi
“Questo costituisce una modalità particolarmente interessante di strutturare e realizzare i modelli 3d virtuali, poiché permette di concatenare una serie di modifiche e di automatizzare dei processi ogni volta che si va ad agire su un determinato parametro per apportare una modifica. Una definizione (file) parametrica ben strutturata permette di apportare velocemente e in maniera esatta modifiche al progetto o di studiare in maniera relativamente semplice una serie di possibilità o alternative partendo da dei presupposti numerici (dimensionali, quantitativi..) o formali assegnati.”
L’approccio parametrico può essere particolarmente interessante se applicato nel campo del design e della progettazione di prodotti perché permette di studiare simultaneamente varie alternative e aggiunge possibilità di personalizzazione all’oggetto finito.
Una volta definito progettualmente l’oggetto di design, scrivendone la definizione parametrica (ovvero le “regole“ che ne guidano la genesi formale) vengono precisati una serie di parametri dimensionali, quantitativi, di gestione delle forme; andando ad agire su questi numeri si possono generare da una forma o idea base un numero virtualmente infinito di alternative.
La modellazione parametrica può trovare applicazione in moltissimi campi: permette di modificare con rapidità e precisione le componenti di un pezzo meccanico, di progettare e valutare le aperture o il sistema di rivestimento di un edificio in campo architettonico, di creare oggetti di design altamente “customizzabili” e sempre diversi; un approccio algoritmico può essere utile anche per la gestione del disegno di cartamodelli nel settore tessile o per il design grafico.
Utilizzando questo tipo di progettazione, inoltre, è possibile ricreare morfologie e pattern guidati dal codice e assimilabili a forme della natura, con una complessità e una ricchezza altrimenti impensabili.” Cit. Leonidas Paterakis - FabLab Venezia
La potenzialità che maggiormente ci ha attratto nel design algoritmico è stata quella di poter generare soluzione sempre diverse che ci permettessero di personalizzare ogni prodotto con una grafica diversa. L’artigianalità dei nostri berretti Vanzarot che vengono realizzati a mano uno ad uno con i resti della produzione e che quindi sono sempre diversi l’uno dall’altro poteva essere riprodotta attraverso strumentazioni altamente tecnologiche in un processo di artigianalità 4.0 che riportasse in primo piano la caratteristica principale dell’oggetto realizzato a mano: l’unicità
“… al computer non viene più detto “cosa deve fare” ma quali obiettivi raggiungere, lasciando che operi proponendo soluzioni sempre diverse.” Cit. Andrea Boscolo - FabLab Venezia
Le potenzialità del design algoritmico sono state impiegate per la realizzazione di gadget unici e sempre diversi per ogni cliente grazie al laboratorio sperimentale FabLab di Venezia che ci ha permesso, attraverso la loro strumentazione e la competenza, di realizzare queste personalizzazioni riuscendo a proporre un oggetto di qualità, un oggetto utile ma soprattutto un oggetto unico che lasciasse libera la “fantasia” della macchina per generare soluzioni sempre diverse.