Nonostante le dimensioni considerevoli, il Cadore resta tutt'oggi una delle poche zone dolomitiche rimaste relativamente indenni al turismo di massa. Quantomeno in alcune aree, rimaste per ora poco note ai più. Ci troviamo in provincia di Belluno, in una delle aree che si rivela per escursionisti e amanti della montagna, tra le più sorprendenti e affascinanti.
Il Cadore custodisce all'interno dei suoi confini alcune delle meraviglie naturalistiche più belle della Provincia: Pelmo e Forcella Forada (protagonisti indiscussi di questa escursione), le iconiche Tre Cime di Lavaredo (al confine con le Dolomiti di Sesto), le Tofane, il Passo Giau, il Cristallo, Antelao e Sorapiss.
Uno scenario unico, che comprende itinerari escursionistici più o meno difficoltosi. Quello che segue, è un percorso relativamente semplice, per avere un primo, ma estremamente soddisfacente approccio a questo territorio.
La Val Fiorentina è un luogo di straordinaria bellezza. Dominata dai monti Pelmo e Civetta (due tra le cime più iconiche tra le Dolomiti bellunesi), si estende per poco più di 10 chilometri, regalando innumerevoli percorsi escursionisti.
Selva di Cadore si trova a poca distanza. Un paese di piccola dimensioni, autentico, di origine ladina, che offre ospitalità genuina a chi desidera visitare queste zone. Sia in estate che nei mesi invernali.
L'escursione che segue è consigliata in modo particolare a chi non conosce la zona, per un primo, comodo, assaggio delle Dolomiti bellunesi. Il dislivello moderato e la lunghezza relativamente breve ne fanno un percorso adatto anche ai bambini, già abituati alla camminata in montagna.
Il periodo migliore per questa escursione sono i mesi estivi e autunnali, sebbene il sentiero fino a Rifugio Città di Fiume sia percorribile anche con le ciaspole. Il resto del percorso con la neve è sconsigliato.
L'autunno regala colori colori formidabili, i mesi di settembre e ottobre sono quindi particolarmente consigliati.
Per quanto non si tratti di un percorso per esperti, è necessario indossare scarpe tra trekking o scarponi da montagna e abbigliamento adeguato, a seconda della stagione. Considerata la quota di arrivo (1.977 metri) è sempre consigliabile avere una giacca anti vento e un pile, anche in estate.
Cartografia: n.015 Tabacco 1:25.000 - Marmolada, Pelmo, Civetta-Moiazza
Quello che da Passo Staulanza porta al Rifugio Città di Fiume, e conduce poi sino a Forcella Forada, è un trekking non particolarmente impegnativo, ma incredibilmente panoramico. Ci troviamo, letteralmente, ai piedi del Pelmo, con vedute spettacolari che arrivano sino alla Marmolada.
Il percorso è lungo circa 7 chilometri, da percorre in 3-4 ore, con un dislivello positivo di circa 350 metri.
Si parte dall'ampio parcheggio ubicato in località Pescul (m1.660), dopo il terzo tornante della strada che porta a Passo Staulanza (che collega la Val Fiorentina con la Val di Zoldo). La prima porzione del percorso è decisamente semplice. Si segue l'ampio sentiero sterrato (sentiero CAI 467) sino a raggiungere malga Fiorentina (m1.790). Una sosta qui è d'obbligo, per ammirare un primo, commovente scorcio sulle Dolomiti: Civetta, Marmolada, Sella, Col di Lana, Croda del Lago.
PS: Elbec consiglia il post sui migliori trekking sulle Dolomiti.
Si prosegue nel bosco di larici sino a raggiungere Rifugio Città di Fiume (m 1.917), aperto nei mesi estivi. Questo secondo tratto del percorso risulta in leggera salita. Una bella terrazza panoramica consente di riposarsi un po', al cospetto delle imponenti cime circostanti.
Si continua in direzione Forcella Forada (sentiero CAI 480, m1.977), importante crocevia impiegato per secoli come collegamento tra la Valle del Boite e la Val Fiorentina. Il sentiero, in leggera salita, si snoda in un lussureggiante bosco di pino mugo.
Forcella Forada è una finestra panoramica che non teme paragoni. A poca distanza, un piccolo capitello dedicato a Sant’Antonio.
Si può tornare indietro per la stessa strada dell'andata, oppure è possibile percorrere lungo il ghiaione del Pelmo. Opzione consigliata sopratutto per le vedute estremamente panoramiche. La traccia è visibile, anche se in alcuni punti il percorso risulta leggermente accidentato. È consigliabile non allontanarsi mai dalla traccia.
Un continuo saliscendi lungo il ghiaione, seguito da una decisa discesa nel bosco, che conduce al punto di partenza.
Il Rifugio Città di Fiume non rappresenta solo una sosta tecnica per riposare le gambe. Nei mesi estivi la cucina è aperta e propone ottimi piatti tipici della tradizione locale. L'ampia terrazza esterna e il bel pianoro circostante consentono nei mesi estivi di godere di una pausa soleggiata, con una vista che non teme paragoni.
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