Le calze Elbec testate da Emanuele Andreozzi
Emanuele Andreozzi prova per noi le calze da alpinismo su di una uscita di più giorni oltre i 4000 metri
15 Dicembre 2023 Il il 25/05/2018 ho testato le calze Ice (calze rosse) sulla famosa
Beyond good and evil, via aperta da Marc Twight ed
Andy Parkin nel 1992 sull’
Aiguille de Pèlerins, massiccio del Monte Bianco. Indossavo i già di per se caldi Phantom Guide della Scarpa. Dunque considerando anche che non era una giornata fredda, già in partenza non avevo dubbi sulla tenuta termica, che difatti è stata impeccabile. Piuttosto
mi soffermerei sulla confortevole sensazione di morbidezza che da la calza, senza paragoni tra le calze da montagna provate fino ad ora.
Oltre all’occasione sopra descritta, ho avuto modo di testare altre volte tutte le calze ELBEC, confermando la confortevole sensazione di morbidezza. Però mi mancava ancora un test fatto su un’uscita di più giorni, per simulare una eventuale salita con bivacchi ad esempio.
Le calze, in caso si dovessero bagnare, saranno in grado di asciugarsi durante la notte ed essere nuovamente pronte per l’utilizzo la mattina? Ebbene si, hanno superato anche questo test! Dal 19 al 21 giugno 2018 ho testato le Ice (calze rosse) e le ???(calze grige e rosse) sul Massiccio del Bernina.
Ritengo interessante il fatto che ai piedi non indossavo scarponi da montagna classici, ma le Salomon S-Lab X Alp Carbon GTX, una leggera scarpetta, morbida e comoda, ma con scarsissima tenuta termica come dichiara la stessa casa produttrice.
Devo dire che durante tutti i tre giorni non ho mai avuto freddo ai piedi, anzi tutt’altro, dunque un’ottima notizia per me, che con l’abbinamento della scarpa Salomon S-Lab X Alp Carbon GTX e le calze invernali ELBEC posso contare allo stesso momento sulla leggerezza, sul comfort per il piede e sulla tenuta termica in alta montagna.
Ma torniamo al test che più mi premeva, ovvero se le calze saranno in grado di asciugarsi in tempo. Il giro effettuato è stato questo:
- Giorno 1: Partenza da Pontresina, salita al Piz Roseg (3936 m) per la Eselgrat, rientro e pernotto alla Chamanna Tschierva.
- Giorno 2: Biancograt al Piz Bernina(4.050), discesa e pernotto alla Chamanna Boval.
- Giorno 3: Cresta della Spruanza al Piz Morteratsch (3751), rientro a Pontresina.
Il primo giorno abbiamo fatto circa 27 km, 2.450 m di dislivello in salita, 1650 in discesa, su vario terreno: sentiero, ghiacciaio con neve ben rigelata, cresta rocciosa e poi lungo tratto nevoso per arrivare in cima. Al rientro la neve era pappetta e le scarpe si sono inesorabilmente bagnate. Al rifugio le calze erano belle inzuppate, ma la mattina seguente erano perfettamente asciutte, senza che le mettessi su termosifoni o vicino alla stufa. Il secondo giorno abbiamo fatto circa 18 km e 1950 m di dislivello in salita e 2.000 in discesa. Il terreno di salita era cresta a tratti rocciosa e a tratti nevosa, ben rigelata. Ma la lunga discesa con traversata su ghiacciaio ci ha fatto soffrire, in quanto la neve era totalmente marcia, in poco tempo tutti avevamo i piedi totalmente fradici, non c’è scarpone che potesse tenere in condizioni del genere. In più verso la fine è arrivato anche un bel temporale che ci ha inzuppati per bene. Al rifugio avevamo tutti gli abiti totalmente bagnati, anche l’intimo.
La mattina seguente però le mie magliette erano l’unica cosa che si era asciugata insieme alla calze ELBEC, mentre i pantaloni erano ancora umidi e le scarpe totalmente fradice. Dunque ho apprezzato tantissimo poter indossare un paio di calze asciutte. Con le scarpe fradice, pensavo che in poco tempo anche le calze si sarebbero inzuppate nuovamente, invece ho notato che sono rimaste asciutte ancora a lungo, quando si sono bagnate, ormai eravamo in marcia sotto un caldo sole ...
Il terzo giorno abbiamo fatto 23 km e 1.320 m di dislivello in salita e 2.000 in discesa. Il terreno era integralmente roccioso in salita, mentre in discesa il solito tratto su neve marcia che inesorabilmente bagna le scarpe.Il 24 luglio 2018 con Rolando Varesco abbiamo salito la cresta integrale dell’innominata in giornata(7 ore e 20 minuti). Alle mie solite scarpe S-Lab X Alp Carbon GTX ho abbinato le calze rosse, ma non è stata una scelta azzeccata perché questa volta faceva troppo caldo, e strano a dirsi ma ho patito veramente tanto il caldo ai piedi, che sudavano troppo.
Difatti sulla Suldengrat al Gran Zebrù(1950 m di dislivello; 20 km) ho indossato quelle leggere da escursionismo(calze verdi) trovandomi benissimo con tutti i parametri. Stessa cosa quando ho fatto da solo la Cresta Kuffner e Monte Bianco con partenza dalla chiesa di Entreves(Courmayeur) e arrivo alla chiesa di Bionnay(Francia), in totale 38 km e 4.000 m di dislivello.
Concludo con il sottolineare che per quanto mi riguarda sono delle ottime calze, perfette su tutti i fronti, faccio davvero fatica a trovare un punto debole, fino ad ora non ho mai trovato delle calze migliori di queste, e lo dico in tutta sincerità. Spero di poterle testare presto a quote superiori di 4.000 metri ...

