Si è conclusa da pochissimo la quindicesima spedizione alpinistica di Giampaolo Corona nell’area compresa tra tra Himalaya, Karakoram e Hindu Kush, anche se Giampoalo non ama chiamarle spedizioni ma piuttosto “viaggi” o “esperienze di vita”.
Questa volta l’obiettivo era quello di raggiungere in solitaria e con approccio “fast and light” la cima dell’Ama Dablam (6.820m) per testare un nuovo prodotto. Giampaolo collabora con molti marchi importanti per testare i prodotti in alta quota ed è nostro testimonial da oramai tre anni.
Quest’anno la preparazione fisica e mentale era perfetta nonostante qualche ritardo nella partenza dovuta alle procedure COVID 19, ai vaccini ed ai tamponi. Appena arrivato in Nepal dopo i trekking di avvicinamento inizia l'acclimatamento scalando il Lobuche Peak Est (6.119 m) in velocità in sole 6 ore andata e ritorno, partendo dal villaggio di Lobuche.
Nello stesso giorno raggiunge Dingboche ed il successivo raggiunge il Campo Base dell’ Ama Dablam a 4.480 m di quota.
Il motore funziona a pieno regime e Giampaolo invia qualche messaggio fiducioso sulle proprie condizioni di acclimatamento.
Dal campo base Giampaolo studio la montagna e inizia delle rotazioni di acclimatazione piazzando una tendina a 5.800 m sopra al campo C1
Il tempo però è variabile e senza attendere troppi giorni parte dal Campo Base per raggiungere la tendina a 5.800m.
Lì si riposa per qualche ora e la stessa notte decide di partire nonostante gli sherpa in discesa gli avessero detto che le condizioni non erano ottimali a causa di verglass nella parte terminale della parete da C3 alla vetta.
A questo punto Giampaolo compie una grande impresa possibile grazie alla grande preparazione tecnica e fisica ma soprattutto grazie alla profonda conoscenza del proprio stato mentale e fisico che solo il bagaglio personale di esperienza in alta quota può dare. E' così che decide di saltare sia il Campo 2 che il Campo 3 raggiungendo in sole 8 ore la cima dell’Ama Dablam!
Come previsto la meteo in peggioramento gli permette appena di raggiungere la cima quando inizia a nevicare. La discesa con la scarsa visibilità della nevicata e con 40cm di neve fresca diventa ovviamente più lenta del previsto ma alle ore 18:00 Giampaolo raggiunge la sua tendina a quota 5.800m.
Smontare la tenda e proseguire non è pensabile a causa del buio, della neve fresca e della stanchezza che comincia a farsi sentire.
Decisione saggia dettata dalla grande esperienza, così Giampaolo si infila nel sacco a pelo e l’indomani raggiungerà con il sole ed in sicurezza il Campo Base.
Incredibile exploit di Giampoalo che ha bruciato tutte le tappe sia per quanto riguarda l’acclimatamento che la salita!
Veramente incredibile!
Quando la parte difficile della spedizione sembrava oramai alle spalle in realtà inizierà il calvario del ritorno con il Nepal in zona rossa e Katmandou in lockdown e la conseguente soppressione di tutti i voli internazionali.
Ma questa è un’altra storia e ve la racconterà più in dettaglio direttamente Giampaolo
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